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Castel Bolognese
Museo all'aperto "Angelo Biancini"
Ha lavorato fino alla fine della sua vita… Nel 1994 Castel Bolognese gli dedicò una grande mostra che diede poi origine all’attuale Museo all’aperto delle opere di Biancini.
Così l'amico Oreste Diversi ha ricordato Angelo Biancini e il suo rapporto con Castelbolognese:
Scultore di anime parlanti, uomo vicino ad ogni essere che attraversa le fatiche e le meraviglie della vita, hai saputo, con maestria, abitare Castel Bolognese e il mondo, hai lasciato tracce vive e speciali di un artista senza tempo.Hai guardato, toccato e vissuto il tuo amato paese e lo hai vestito con le tue opere di una luminosa quiete. La tua vita e la tua interiorità, traboccanti di figure agili, immagini vive, pensieri pensanti, sguardi profondi, ascolto sincero, dura fatica, ti hanno accompagnato nella realizzazione di opere straordinarie.Hai percorso e realizzato il tuo e l’altrui camminare guardando orizzonti sempre più lontani; a volte solitario, sei stato comunque accompagnato e soccorso da persone grate e riconoscenti; hai utilizzato modalità uniche di stare qui e lì dove sei stato. L’hai fatto con scioltezza, rinnovandoti ogni giorno, cambiando strada, sperimentando il nuovo con un’originalità unica, riconoscibile e capace di suscitare stupore e meraviglia.Con il fuoco della sapienza della vita, il non detto, l’incanto del tuo segno unico e originale, continui ad educare i tuoi e gli altrui figli attraverso opere parlanti che, percorrendo il paese, narrano la vita della gente, la fatica, il dolore, l’ostinazione, la resistenza e la speranza.Castel Bolognese sarà sempre la tua casa e tu membro di ogni sua famiglia. Ora la tua anima vive nelle tue opere, nel Museo all’aperto, casa viva, ricca di immagini e fiotti di luce, celebrazione della divinità, comunque insita nell’uomo, come nella Via Crucis che si fa umanità e l’umanità con lei, che svela e suggerisce le vie per affrontare la vita e in silenzio parla a tutti: voce di padre e di madre che raccomanda ai figli l’onestà, in ogni momento.Grazie Anzulè per aver raccontato al mondo, con mani instancabili e sapienti, l’umano e il divino.