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Sezione archeologica: i reperti di Età Medievale e Moderna
Il materiale archeologico di età medievale e moderna esposto al Museo proviene prevalentemente dall’interno del nucleo urbano, abbracciando un periodo che va dalla seconda metà del XIV secolo all’inizio del XIX. Questo materiale fornisce una serie di esemplificazioni degli oggetti della vita quotidiana e quindi della qualità della vita raggiunta dalla popolazione nei vari periodi. Dall’osservazione dei vari reperti è possibile notare che fino alla metà del XVI secolo la qualità e la quantità dei manufatti sia notevole, mentre nei periodi successivi i prodotti di qualità siano più scarsi. Ciò ci indica un impoverimento della popolazione castellana, che riguardò generalmente tutta la Romagna posta sotto al dominio pontificio.
Per il periodo che va dalla metà del XIV secolo alla metà del XVI secolo sono esposti materiali in ceramica, in vetro e in metallo. La maggior parte dei reperti ceramici è costituita da contenitori di uso comune, recipienti da cucina e stoviglie fini da mensa.
Tra i recipienti di uso comune dobbiamo citare le grandi brocche d’acqua in ceramica priva di rivestimento e le pentole da cucina, a volte con coperchio, di varie dimensioni ma con la medesima forma. Ci sono anche recipienti più piccoli, ad esempio vasetti per le spezie.
Le ceramiche fini da mensa sono rappresentate da ciotole, piatti e boccali con rivestimenti diversi.
La classe ceramica più rappresentata è sicuramente quella delle smaltate, ovvero ceramiche ricoperte da un rivestimento opaco a base di piombo e stagno, detto smalto, con una decorazione dipinta policroma. Possiamo ascrivere a questa categoria svariati boccali in maiolica arcaica con decorazioni verdi o blu e viola-bruno manganese, con accurate decorazioni che rappresentano stemmi o lettere gotiche.
Sono di qualità eccelsa i boccali decorati a “zaffera a rilievo”, ovvero un tipo di smaltata di pregio decorata in manganese e blu cobalto. I soggetti decorativi di questa tipologia sono stemmi o lettere.
Infine abbiamo le maioliche di produzione faentina del XV e del XVI secolo: grandi piatti e ciotole in stile severo e maioliche rinascimentali caratterizzate dalla ricca simbologia del periodo.
Il museo conserva anche ciotole con manici e un calamaio che ricorda un leone in maiolica compendiaria, caratterizzata da uno smalto bianco lucente con una decorazione dipinta in azzurro blu, giallo e ocra.
Come già ricordato, le ceramiche appartenenti al XVII, al XVIII e al XIX secolo non hanno la stessa qualità delle precedenti: si tratta di invetriate, pentole e tegami, ingobbiate rivestite in vetrina gialla o verde, ciotole, catini e boccali.
Le stoviglie da mensa sono rappresentate da piatti con smalto povero solitamente bianchi, di un azzurro tendente al verde o da ingobbiate (piatti e boccali), con decorazioni dipinte. A questa tipologia afferiscono nuove forme portatrici di una nuova cultura dell’epoca, come tazze e piattini da tè o cioccolata.
Un nucleo omogeneo è costituito da una serie di ciotole invetriate assegnate ai detenuti cui era assegnato anche un pitale (un vaso da notte), di cui si sono recuperati alcuni esemplari.
Al Museo è anche conservata una curiosa particolarità: un boccale in maiolica bianca recante in blu la scritta “UN LITRO”. Il manufatto proviene da un contesto dell’inizio del XIX secolo, ed è la prima attestazione a Castel Bolognese dell’introduzione del sistema metrico decimale anche per le misure di capacità, introdotte in epoca napoleonica.