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La leggenda della Grotta del Re Tiberio
Una leggenda di cui si perdono le origini, ma che fu studiata già nel 1870 da Giuseppe Scarabelli
C'è una curiosa leggenda popolare legata alla Grotta del Re Tiberio e al Monte della Volpe, che tramandatasi di generazione in generazione ancora vive e dona fascino a questa zona. La leggenda così racconta: il popolo vuole che un Re, chiamato Tiberio, in seguito ad un oracolo che gli aveva predetto che sarebbe morto in folgore, si rifugiò in una grotta con tutta la sua famiglia e si guardò dall'uscire, per timore di essere colto dal fulmine.
Passati alcuni anni, Re Tiberio un giorno stanco di starsene rinchiuso, chiamò un domestico domandandogli di vedere che tempo facesse, e così dopo aver guardato fuori, rientrò e disse: - Sacra Corona, il tempo è bello. Non mai in tutta estate il sole fu più chiaro; c'è si, una nuvoletta lontana, .. un bioccolo di bambagia, un fumo, un nonnulla .. Temereste voi forse per quella piccola cosa?...
Allora il Re ordinò di sellare il suo più bel cavallo e quando tutto fu pronto, uscì. Ed era infatti la nuvoletta così lontana e così piccola, che il Re non ne fu per nulla turbato.
Ma mentre egli cavalcava nei pressi della sua Grotta, ecco che la nuvola si allarga e si oscura, e alla nuvola se ne aggiungono altre, nere, grigie, rossastre.. E tutto il grigiore del cielo minaccioso avanzava verso la Tana del Re Tiberio. Al poveretto parve di avere la morte alle calcagne, spronò il cavallo.. E questi correva, correva senza mai giungere alla meta...
E il temporale, intanto si avvicinava sempre più e già piccole gocce calde cadevano dal cielo e rigavano come un pianto le pallide gote del Sire, e si facevano sempre più spesse e l'aria era scura, e i tuoni rombavano tremendi.
Quando il Re, finalmente fu presso la sua grotta, un grande chiarore guizzo per aria, seguito all'istante da uno scoppio terribile, e Re Tiberio cadde fulminato.