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LA VALLE DEL SENIO
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Museo civico - Sezione artistica

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La sezione artistica del Museo Civico di Castel Bolognese raccoglie oltre un centinaio di opere di artisti castellani attivi tra XVI e XX secolo, realizzate con le tecniche artistiche più diffuse. Sono esposte sculture in marmo e bronzo, ceramiche e smalti su rame, pitture ad olio e a tempera, disegni a penna, incisioni ed acqueforti.
La più antica testimonianza artistica tra le opere presenti nel museo è un affresco staccato a massello di cui si conserva tutto l’intonaco nel suo spessore e non solo la pellicola pittorica. L’affresco raffigura la Vergine con il bambino in braccio. Si tratta di un’opera dei primi anni del XIV secolo, che nonostante lo stato lacunoso evidenzia chiaramente la mano di un autore virtuoso. Proveniente dal territorio del comune di Castel Bolognese, non se ne conosce l’originale ubicazione, anche se alcuni, come Fausto Ferlini, ipotizzarono che provenisse dalla chiesa di S. Maria della Pace.
Nella collezione artistica, seguendo un ordine cronologico, il primo artista da presentarsi è Giovanni Bernardi, detto anche Giovanni da Castel Bolognese. Attivo nella prima metà del XVI secolo, fu incisore di cristallo, medaglista e orafo. Di Bernardi, cui è stata intitolata la piazza principale di Castel Bolognese, si conservano alcune opere, tra cui una placchetta ovale in piombo con la scena mitologica della Caduta di Fetonte, ispirata da due disegni di Michelangelo Buonarroti.
Di Giovanni Antonio Antolini, architetto attivo tra il XVIII e il XIX secolo, è presente una piccola incisione raffigurante il disegno di progetto, con misure francesi, di un arco trionfale da lui realizzato per la città di Faenza.
Sebastiano Fanelli, forse poco noto come pittore, era un fervente patriota che aveva combattuto all’assedio di Roma nel 1849 e a Mentana nel 1867. Le sue opere conosciute non superano la decina. Il museo conserva quattro dipinti a olio.
Uno dei nuclei più significativi della raccolta artistica del museo è rappresentato dalle opere di Giovanni Piancastelli, attivissimo e poliedrico artista castellano. La gran parte delle opere proviene dalla raccolta che esisteva sin dal 1912 presso il locale convento dei Cappuccini, donata dall’artista per onorare il suo primo maestro d’arte. La raccolta consiste in una cinquantina di disegni a penna e una decina di dipinti. Oltre ad alcuni ritratti di religiosi vi è quello di Giovanni Bernardi, ispirato ad uno esistente presso la pinacoteca di Napoli.
Un altro nucleo importante è quello costituito dalle opere di Giuseppe Guidi, pittore, incisore e rinnovatore della pittura a smalto su metallo. Ci sono opere estremamente varie: smalti e incisioni su rame, disegni, acqueforti ed una ceramica. Gli smalti sono sicuramente gli elementi più caratterizzanti dell’opera di Guidi. L’artista applicava questa tecnica su vari oggetti, come quadri, pannelli decorativi, piatti e ciotole. Nelle acqueforti Guidi volle rappresentare sopratutto il mondo del suo tempo: i feriti di guerra, gli emarginati, la mensa dei poveri, gli spettacoli di strada, la vita quotidiana della gente comune. Questi soggetti, estremamente vari, si affiancano a quelli religiosi.
Il ritratto a pastello della contessa Maria Regoli Ginnasi (1934-1936) è l’unica opera nella collezione che documenti l’attività del pittore e restauratore castellano Cassiano Balducci.
Anche lo scultore e ceramista Mario Morelli è presente con solamente due opere.
Le opere dello scultore Angelo Biancini interessano un ampio arco di tempo dell’attività dell’artista.
Si deve a Fausto Ferlini, pittore e poeta, il grande quadro a olio con l’allegoria della fondazione di Castel Bolognese, realizzato in occasione del sesto centenario, nel 1989. Fanno parte della raccolta dell’artista anche alcuni oli, acqueforti e un acquerello.
Vanno inoltre segnalati due piccoli dipinti a olio a soggetto naturalistico del pittore bolognese Guglielmo Pizzirani, realizzati quando l’artista frequentava la casa del senatore Umberto Brunelli.

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